Truffa TIM: Sequestrati 322 milioni di euro
Le autorità italiane hanno compiuto progressi significativi nell'indagine sulla truffa legata ai servizi TIM, con il sequestro di quasi 322 milioni di euro nel secondo filone dell'inchiesta milanese del 2018. Gli indagati, tra cui ex dipendenti TIM, sono accusati di frode informatica in relazione a presunte attivazioni indebite di servizi premium. Scopri tutti i dettagli su questa vicenda che coinvolge anche società produttrici di contenuti.
Sequestro di cinque società collegate a TIM
Le forze dell'ordine, guidate dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi di Roma, hanno eseguito il provvedimento di sequestro su cinque società collegate a TIM. Queste aziende, operanti a Roma, Torino, Milano e Madrid, sono accusate di vendere "servizi vas" legati a giochi, suonerie, meteo, oroscopo e gossip, mai richiesti dagli utenti.
Accusa di frode informatica
L'accusa principale contro gli oltre 20 indagati è la frode informatica, secondo l'articolo 640 ter del codice penale. Il decreto di sequestro, firmato dal giudice Patrizia Nobile, coinvolge un ammontare complessivo di quasi 322 milioni di euro, di cui circa 250 milioni sono stati congelati direttamente a TIM.
Schema illecito e "Zero-Click"
La Procura di Milano ha ipotizzato un sistema illecito che avrebbe consentito, tra il 2017 e il 2020, una media di "30/40mila attivazioni" indebite "al giorno" di "servizi premium, cosiddetti Vas". Questo presunto schema avrebbe coinvolto il "Zero-Click", dove gli utenti venivano abbonati a servizi senza il loro consenso, spesso attraverso fraudolenti banner pubblicitari.
Coinvolgimento di società
Il procuratore Marcello Viola ha sottolineato che questa truffa multimilionaria ha tratto profitto anche dalle attivazioni dei servizi Vas su connessioni mobili utilizzate tra macchine, come gli impianti di allarme e la domotica. Il sequestro finanziario coinvolge diverse società, tra cui TIM spa, Engineering Ingegneria Informatica Spa, Reply Spa, Bordebuzz, e Digirain.
Risposta di TIM
TIM ha risposto con sorpresa alla richiesta di sequestro, affermando che la società confida nella chiarezza di ogni aspetto della vicenda nei tempi più brevi.