Registro delle opposizioni: cos’è e come funziona
Dal 27 luglio è diventato operativo il nuovo registro pubblico delle opposizioni, servizio particolarmente utile per impedire che i propri dati personali, così come il numero di telefono, vengano utilizzati per vendite o promozioni di carattere commerciale.
Istituito la prima volta con il DPR 178/2010, l’obiettivo dell’RPO è frenare quella tipologia di telemarketing eccessivamente aggressiva, che continua a tartassare numerosi cittadini italiani con chiamate continua non soltanto sui numeri fissi, ma anche sui cellulari.
Vediamo nei dettagli di cosa si tratta, del suo funzionamento e tutte le altre informazioni che è necessario conoscere.
Registro delle opposizioni: cos’è?
Per registro delle opposizioni si intende un servizio gratuito a favore dei cittadini che vogliono opporsi all’utilizzo del loro numero di telefono cellulare e fisso, nonché dell’indirizzo postale all’interno degli elenchi pubblici per finalità di ricerche di mercato e pubblicitarie.
Questo registro non è certamente una novità, dato che è previsto dal Codice della Privacy all’art. 130 comma 3-bis.
Secondo quanto enunciato nel comma, il trattamento dei dati che viene effettuato tramite l’utilizzo del numero telefonico o della posta cartacea a fini pubblicitari, di vendita diretta o per compiere ricerche di mercato o comunicazione commerciale è consentito soltanto nel caso in cui il diretto interessato non abbia esercitato il diritto di opposizione.
In tal caso, tutti i dati personali enunciati sopra vengono iscritti nel registro pubblico delle opposizioni.
Il registro delle opposizioni dal punto di vista giuridico
Tutti i cittadini italiani possono iscriversi al registro pubblico delle opposizioni. Una volta che l’indirizzo postale, il numero telefonico fisso o mobile vengono registrati, i consensi al telemarketing si annullano immediatamente.
Oltre ad annullare i consensi al telemarketing, l’iscrizione al RPO annulla anche la cessione dei dati personali a terzi per fini promozionali, le tessere per raccogliere punti, la fidelizzazione e l’eventuale scontistica a tempo indeterminato. La revoca può avvenire in qualsiasi momento.
Gli operatori che lavorano per i call center di telemarketing devono obbligatoriamente consultare ogni mese il registro delle opposizioni e aggiornare le proprie liste.
Per quanto riguarda il trattamento dei dati per le finalità di cui sopra, la consultazione del registro da parte di ogni operatore è efficace per 15 giorni, mentre per via telefonica, con o senza operatore, per 30 giorni.
Cosa fare se continuano a chiamare?
Purtroppo, anche dopo l’iscrizione al registro delle opposizioni, le chiamate possono continuare. Infatti:
- le chiamate possono arrivare dalle aziende di cui il cittadino è cliente (società telefoniche, di gas, luce e acqua) o con cui ha chiuso il contratto prima della scadenza dei 30 giorni dando esplicito consenso;
- se, dopo l’iscrizione al registro, il cittadino fornisce il consenso per essere ricontattato, ad esempio quando ha aderito a un’offerta commerciale su internet, per l’azienda in questione l’opposizione non ha più valore. L’unica via è rinnovare l’iscrizione al registro delle opposizioni.
Nel caso in cui, invece, il cittadino sospetta che sia stato violato il suo diritto all’opposizione sancito dall’iscrizione nell’apposito registro, può segnalarlo al Garante Privacy tramite un apposito modulo in formato PDF.
In alternativa al registro delle opposizioni, anche nel caso in cui, nonostante l’iscrizione, le chiamate indesiderate continuassero a verificarsi, è possibile chiamare a questi due numeri per bloccarle:
- 06 42986411 per bloccare le chiamate telemarketing sul numero di cellulare;
- 800 957 766 per bloccare le chiamate telemarketing sul numero fisso.
Il registro delle opposizioni vale soltanto per le chiamate commerciali. Pertanto rimangono escluse:
- le campagne pubblicitarie che avvengono tramite SMS;
- le campagne pubblicitarie che avvengono tramite email, come le newsletter.
Per bloccare questo tipo di pubblicità, l’unica cosa da fare è revocare i consensi oppure bloccare l’utenza telefonica che invia gli SMS.